Intervista sulla Menopausa
dottor Franco Vicariotto
“La menopausa oggi rappresenta almeno 1/3 della vita di una donna, all’incirca dai 50 agli 80 anni, e oggi è un momento chiave al quale il mondo della ginecologia deve sempre più guardare perché si hanno rivoluzioni da un punto di vista metabolico e ripercussioni a 360° sul benessere e sulla salute femminile. Il nemico principale si chiama sindrome metabolica, una patologia emergente molto importante, di cui il ginecologo si occupava molto poco fino a una ventina di anni fa ed è una vera rivoluzione nella pratica clinica quotidiana che una donna venga oggi valutata e gestita anche da questo punto di vista durante una visita ginecologica. In realtà il rapporto tra alimentazione, benessere e salute è strettissimo in ogni fase della vita di una donna, anche nell’adolescenza e nell’età fertile, e lo specialista che dedica la sua professione alla salute femminile non può più ignorarlo, soprattutto dopo la ventata di consapevolezza portata in Italia da Expo e dai progetti di educazione e sensibilizzazione al tema che da allora si sono moltiplicati”.
Inizia così il suo racconto sulla relazione tra ginecologia e nutrizione il dottor Franco Vicariotto, Medico specialista in Ostetricia e Ginecologia all’Humanitas San Pio X di Milano, e prosegue: “In Italia esiste un rapporto che definirei plagiante in senso positivo tra ginecologo e paziente in cui oltre alla valutazione clinica in senso stretto c’è spazio per fare educazione e prevenzione, suggerendo alla donna come modificare il proprio stile di vita, alimentazione compresa. E poiché il futuro della ginecologia italiana è donna, con un rapporto di 5:1 tra gli specializzandi oggi, sempre di più ci si aspetta il rafforzamento di questa relazione, supportata da progetti dalla forte valenza educativa sulla paziente, ma anche fonte di arricchimento e confronto professionale. Cito ad esempio un bel lavoro editoriale che integrava il mio punto di vista come specialista in ostetricia e ginecologia e quello di una collega nutrizionista in merito alle principali esigenze della donna, nelle diverse fasi della vita. E se attualmente non esistono a livello accademico percorsi formativi in ambito nutrizionale specifici per la ginecologia, come fondatore della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori in Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG) sto cercando dal 2008 di accrescere la cultura dell’integrazione mirata alla donna, filtrando con la lente della qualità e dell’evidenza scientifica ciò che il mercato mette sempre più a disposizione. E un ruolo di grande rilevanza lo riveste il microbiota intestinale perché sappiamo non solo che lo ereditiamo, e va valutata l’eredità, ma ne siamo anche responsabili del mantenimento in buona salute. Anche in questo caso il rapporto tra ginecologo e donna permette di fare educazione e sensibilizzare sul fatto che l’intestino non sia un organo a se stante e che un semplice malessere intestinale non sia da ignorare ,ma che possa rappresentare un perché di una depressione, di una vaginite, di una candidosi, di un’infiammazione cronica che oggi ben sappiamo essere devastante nei suoi impatti sulla salute. L’intestino va ripulito, ripopolato e mantenuto in salute ed è recentissima la scoperta, da parte dell’Università di Trieste, che un’infertilità sine causa può essere ricondotta a una disbiosi intestinale. Grande attenzione è riposta quindi da parte della ginecologia nei confronti del microbiota per poter anche in questo ambito continuare a fare prevenzione ed educazione sulla donna”.